Wednesday, 4 July 2012

Gli inutili summit europei

Da due anni a questa parte, ogni summit europeo è stato un grande successo. Decisioni storiche sono state prese per salvare il Continente dalla crisi finanziaria. Siamo ormai sulla strada buona. Peccato che in questi due anni la crisi sia peggiorata, il contagio dilagato e l'Europa sia sempre più nella bufera.
L'ultimo summit, una volta di più descritto in termini entusiastici da giornali assai poco obiettivi, non è stato differente da altri. Tanto fumo, poco arrosto.
Qualche risultato positivo c'è stato ma farà assai poca differenza.
Il primo punto riguarda le banche - diciamo quindi il problema principale di Madrid. I governi europei si sono resi conto che affondare la Spagna per salvare le sue banche (alla moda dell'Irlanda) è stata una operazione poco furba e quindi ora (no, anzi, non ora, a fine anno), nel caso di banche in difficoltà si ricorrerà all'EFSF. Salvo che il fondo non ha abbastanza munizioni nella sua pancia e che se qualcosa succederà prima di Dicembre - eventualità più che probabile - ci troveremo di nuovo in braghe di tela. In cambio del salvataggio delle banche, la loro supervisione passerà nelle mani della BCE (al momento sono ancora sotto il controllo delle banche centrali nazionali) che potrà imporre qualche forma di condizionalità alle banche. Che forma, però, non è dato saperlo ed è quindi difficile per ora farsi illusioni: per ora si continua a dare, a gratis, contante alle banche.
Il secondo punto riguarda invece gli stati ed il debito pubblico - il problema principale dell'Italia. L'EFSF finalmente, potrà comprare bond dei paesi in difficoltà sul mercato secondario per tenere i tassi di interesse sotto controllo - per altro era stato creato esattamente per questo scopo due anni fa. Peccato però che nuovamente bisognerà dotare il fondo di ingenti capitali e queste iniezioni di liquidità (al momento mancante) debbano essere votate di volta in volta dal Bundestag. Altro che Europa, la sovranità tedesca rimane intoccabile, con risultati facilmente immaginabili.
In realtà se il fondo di 700 milardi non verrà modificato, dando la possibilità all'EFSF di prendere soldi a prestito direttamente dalla BCE, la dotazione del fondo prima o poi finirà.
Non solo: durante il vertice si sono messi a punto dei sistemi di salvataggio (per le banche ed in maniera molto minore per gli stati) ma non si è intervenuti sui problemi concreti, la struttura delle banche, i problemi di competitività del sud Europa, la dinamina del debito e della crescita. Si è dato un mini contentino ad Hollande con un piano di investimenti che non avrà nessun effetto concreto. In sostenza non si è fatto nulla per ridurre i problemi di fondo dell'Unione Monetaria e mentre si è trasformata la BCE in supervisor generale ancora non le si vuole riconoscere il ruolo di prestatore di ultima istanza. I problemi, dunque, rimangono ancora tutti sul tavolo.
La solita pezza su un buco che si allarga sempre più.

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