L'articolo di qualche giorno fa del commissario europeo Olli Rehn, responsabile per gli affari economici e monetari della UE, è un manifesto della stupidità dell'Unione. Non si possono davvero usare altre parole.
Il commissario chiede di continuare con ancora maggiore austerity. Nel primo pezzo dell'articolo spiega come l'austerity stia funzionando benone, e di fatti l'Irlanda è tornata a raccogliere prestiti sui mercati, più capitale si è mosso verso la Spagna e lo spread per l'Italia è diminuito. Ma il commissario non accenna neppure alla disoccupazione in aumento in tutti i PIIGS, alla povertà, alla recessione. Più che Commissario agli affari economici, forse questo Rehn pensa di essere un broker finanziario. Totalmente inadeguato al ruolo di responsabilità che ricopre.
La seconda parte è altrettanto risibile. Si dice, in sostanza, che il peso del riequilibrio dei conti europei deve ricadere tutto sui paesi in difficoltà. Tutta colpa dei debitori, i creditori possono sedere in riva al fiume e aspettare il cadavere dei nemici. Si cita addirittura a sproposito Keynes, evidentemente letto su un Bignami, versione finlandese. L'idea balzana è che per ridurre i disavanzi commerciali bisogna obbligare i paesi debitori ad una svalutazione interna (leggi, salari bassi e disoccupazione) mentre una politica inflattiva nei paesi creditori avrebbe effetti molto minori - la Germania comprerebbe comunque beni e servizi in Polonia ma non in Spagna. Ma allora a cosa serve aumentare la competitività spagnola? In realtà si vuole impoverire quel paese in maniera tale da indurlo ad importare meno!
Il finale è una chicca: si sostiene che la Germania, applicando una austerity più ridotta rispetto agli altri paesi europei, sarà comunque in una situazione di de facto stimolo fiscale. Roba da matti. Il fatto di tagliare relativamente meno le spese non renderà i tedeschi più ricchi, e quindi più inclini a spendere e dunque ad aumentare le importazioni dal sud Europa. Non capire la differenza tra meno poveri e più ricchi è veramente patetico.
E' grazie a personaggi di questo genere che l'Europa sta andando a fondo. Ma Rehn non se ne è neppure accorto. Tutto va bene, nel paese delle meraviglie dove il Commissario-regina di cuori taglia la testa dei lavoratori europei. Continuiamo a farci del male!
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