Oltre che per l'ennesimo, inutile, pacchetto salva-Grecia, il vertice europeo si contraddistinto per una lettera-appello di diversi governi alla Commissione per rilanciare la crescita.
Una lettera che rimarrà, io credo, storica, per l'incredibile faccia di bronzo dei firmatari, prima di tutti David Cameron e Mario Monti. Il testo non fa il minimo accenno a politiche pubbliche, ci mancherebbe. Si basa tutto su mercato e liberalizzazioni, il modello che proprio Cameron ha adottato in Inghilterra con risultati che ogni commentatore di buon senso fatica a definire poco meno che fallimentari. Liberiamo le forze del mercato, e tutto si risolverà! D'altronde questo mantra è pure quello montiano, che nei suoi pochi mesi di governo si è occupato solo di rigore dei conti e ha pensato di far ripartire l'economia con 1000 licenze di taxi in più. E per bacco!
Non basta: la lettera chiede un settore finanziario più competitivo e non sempre garantito dai soldi dei cotnribuenti. Benissimo. Peccato che questi 2 governi siano davvero i meno adatti a parlare in questo caso. Il Regno Unito sta velocemente uscendo dal giro europeo proprio in difesa degli interessi della City - contrario pure alla Tobin Tax, per non parlare dello spezzatino bancario che è l'unica maniera per impedire il too big to fail. E il governo Passera-Monti ha da poco creato un fondo di garanzia pubblico per le banche, i cui prestiti sono ora garantiti dallo Stato.
Il testo si chiude brillantemente con un accenno al mercato del lavoro, da rendere più competitivo. Bravo Monti! Prima va in Europa a dire che bisogna liberalizzare (leggi: licenziare), poi torna in Italia e comanda a colpi di decreto dicendo che ce l'ha imposto l'Europa. Insomma, viene in mente una vecchia copertina di Cuore
Il risultato incredibile è che una lettera di questo tenore riesce pure a far risultare simpatici e coerenti i 2 principali leader europei che non hanno firmato: Merkel e Sarkozy......
Una lettera che rimarrà, io credo, storica, per l'incredibile faccia di bronzo dei firmatari, prima di tutti David Cameron e Mario Monti. Il testo non fa il minimo accenno a politiche pubbliche, ci mancherebbe. Si basa tutto su mercato e liberalizzazioni, il modello che proprio Cameron ha adottato in Inghilterra con risultati che ogni commentatore di buon senso fatica a definire poco meno che fallimentari. Liberiamo le forze del mercato, e tutto si risolverà! D'altronde questo mantra è pure quello montiano, che nei suoi pochi mesi di governo si è occupato solo di rigore dei conti e ha pensato di far ripartire l'economia con 1000 licenze di taxi in più. E per bacco!
Non basta: la lettera chiede un settore finanziario più competitivo e non sempre garantito dai soldi dei cotnribuenti. Benissimo. Peccato che questi 2 governi siano davvero i meno adatti a parlare in questo caso. Il Regno Unito sta velocemente uscendo dal giro europeo proprio in difesa degli interessi della City - contrario pure alla Tobin Tax, per non parlare dello spezzatino bancario che è l'unica maniera per impedire il too big to fail. E il governo Passera-Monti ha da poco creato un fondo di garanzia pubblico per le banche, i cui prestiti sono ora garantiti dallo Stato.
Il testo si chiude brillantemente con un accenno al mercato del lavoro, da rendere più competitivo. Bravo Monti! Prima va in Europa a dire che bisogna liberalizzare (leggi: licenziare), poi torna in Italia e comanda a colpi di decreto dicendo che ce l'ha imposto l'Europa. Insomma, viene in mente una vecchia copertina di Cuore
Il risultato incredibile è che una lettera di questo tenore riesce pure a far risultare simpatici e coerenti i 2 principali leader europei che non hanno firmato: Merkel e Sarkozy......
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