Con il panico ai massimi livelli, l'attenzione della speculazione è tornata a concentrarsi sull'Italia. Situazione molto diversa da quella spagnola ma invece piuttosto simile a quella greca con un debito pubblico altissimo che lo Stato rischia di non essere in grado di servire. E qui veniamo alle colpe di Monti. La sua austerity ha riportato l'Italia in recessione. Il perchè lo si capisce subito vedendo il seguente grafico
fonte: http://www.economonitor.com/rebeccawilder/2012/06/11/the-italian-economy-is-sliding/ |
Tutte le componenti del PIL sono in caduta libera rispetto al 2009, a parte le esportazioni che registrano comunque un rallentamento negli ultimi mesi. Nulla è stato fatto per la crescita, anzi con l'aumento delle tasse si è data una mazzata al consumo privato - e non sono ancora state pagate IMU e la nuova IVA. I frutti dell'austerity sono sotto gli occhi di tutti. Economia in affanno, debito che cresce, tassi di interesse alle stelle. Alla faccia delle riforme strutturali e della fiducia dei mercati.
In realtà quello che si sarebbe dovuto fare è incentivare investimenti e consumo. Nessuno dice che fosse facile, ma non ci si è neanche provato. La ricetta rimane sempre la stessa: patrimoniale pesante sui redditi più alti, magari unita a dismissioni mirate del patrimonio pubblico, ma non di quello produttivo (leggi Finmeccanica, ENI, ENEL). Usare questo contante per ridurre sostanzialmente il debito, possibilmente cercare di portarlo intorno al 100% ed usare le risorse liberate per ridurre il cuneo fiscale, così da diminuire il costo del lavoro e aumentare le buste paga. Ed invece quello che ci aspetta è un nuovo round di tasse sul reddito e sui consumi. E poi ci lamentiamo della sfiducia dei mercati.
No comments:
Post a Comment