Dopo aver passato un paio di settimane a discutere di sottosegretari e di organi genitali delle conchiglie, il nuovo governo si è reso conto che la crisi finanziaria non è scomparsa con la fine di Berlusconi e si appresta a varare, in tutta fretta, un pacchetto di misure.
Spicca naturalmente l'ennesima riforma delle pensioni. A fronte del classico specchietto per le allodole (stop ai vitalizi dei parlamentari, ma dalla prossima legislatura, ci mancherebbe!) si attaccano nuovamente i ceti popolari. Più anni di lavoro per andare in pensione, fine delle pensioni di anzianità, addirittura stop all'indicizzazione delle pensioni. Cioè, a fronte di una inflazione al 4.5% il prossimo anno il valore reale delle pensioni sarà del 4.5% più basso. In realtà anche peggio, tenuto conto che il previsto aumento dell'IVA aumenterà ulteriormente l'indice dei prezzi.
Un bell'esordio, non c'è che dire.Naturalmente, come dice Marcegaglia, siamo in un momento di crisi e non si possono porre veti. E ci mancherebbe! Basta che si chieda sempre agli stessi, lavoratori e pensionati. Come osano sti parassiti opporsi al salvataggio del paese?
Di tassare i ricchi, invece, non parliamone neanche. Sarà di nuovo tutta colpa di Berlusconi che si oppone con i suoi parlamentari. Mentre la sinistra (oops, scusate, il PD) all'ennesima riforma pensionistica mica può dire di no.Obbligati dalle circostanze, sembra già di sentire le spiegazioni. Circostanza voluta. Se si va al governo con Berlusconi, invece di votare, si fanno poi le cose che vuole Berlusconi.
Salvo accettare le misure di destra perchè le fa Monti e non Berlusconi. Geniale. L'ennesimo abbaglio collettivo della sinistra italiana.
Spicca naturalmente l'ennesima riforma delle pensioni. A fronte del classico specchietto per le allodole (stop ai vitalizi dei parlamentari, ma dalla prossima legislatura, ci mancherebbe!) si attaccano nuovamente i ceti popolari. Più anni di lavoro per andare in pensione, fine delle pensioni di anzianità, addirittura stop all'indicizzazione delle pensioni. Cioè, a fronte di una inflazione al 4.5% il prossimo anno il valore reale delle pensioni sarà del 4.5% più basso. In realtà anche peggio, tenuto conto che il previsto aumento dell'IVA aumenterà ulteriormente l'indice dei prezzi.
Un bell'esordio, non c'è che dire.Naturalmente, come dice Marcegaglia, siamo in un momento di crisi e non si possono porre veti. E ci mancherebbe! Basta che si chieda sempre agli stessi, lavoratori e pensionati. Come osano sti parassiti opporsi al salvataggio del paese?
Di tassare i ricchi, invece, non parliamone neanche. Sarà di nuovo tutta colpa di Berlusconi che si oppone con i suoi parlamentari. Mentre la sinistra (oops, scusate, il PD) all'ennesima riforma pensionistica mica può dire di no.Obbligati dalle circostanze, sembra già di sentire le spiegazioni. Circostanza voluta. Se si va al governo con Berlusconi, invece di votare, si fanno poi le cose che vuole Berlusconi.
Salvo accettare le misure di destra perchè le fa Monti e non Berlusconi. Geniale. L'ennesimo abbaglio collettivo della sinistra italiana.
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