Wednesday 7 December 2011

Miliardi buttati al vento

Nell'elegante salotto di Vespa, la famosa terza camera (con vista?) italiana, il Professor Monti ci ha spiegato quello che si è fino ad ora negato: l'Italia non è un grande paese, l'Italia è messa male come la Grecia.
Addirittura, non si era più in grado di pagare gli stipendi agli statali, una vera e propria bancarotta.
Ora, davanti a queste improvvide parole, ci sarebbe da chiedersi. Ma sarà proprio vero? E se è vero, sarà proprio il caso di sbandierarlo pubblicamente? Pensiamo di rassicurare i mercati dicendo che non c'è un soldo in tasca? Credendo magari che quelli si sentano rassicurati dalla manovra, il cui effetto positivo è durato meno di 24 ore?
Ma soprattutto, se tale è la situazione, basterà una manovra da 30 milardi per rimpinguare le casse e mettere tutto a posto? Ci permettiamo di dubitarne. Lo spauracchio della bancarotta serve a far digerire l'indigeribile, quella manovra recessiva, regressiva e reazionaria che abbiamo già discusso. Ma questo spauracchio porta con sè alcune inevitabili domande:
- se la situazione è così disperata perchè non è stata istitituita d'urgenza l'ICI sugli esercizi commerciali della Chiesa e magari, visto che non ci sono proprio più soldi, pure sugli edifici di culto (risparmio tra i 400 e i 700 milioni di euro, solo sugli edifici commerciali)?
- se siamo sull'orlo della bancarotta perchè non si è abolito l'8 per mille e cancellati in un sol colpo gli aiuti di stato alla chiesa cattolica (oltre 3 milardi di risparmi ulteriori)?
- se non c'è più il contante per pagare gli stipendi, perchè non si è ridotto il budget della difesa e cancellati gli ordinativi per gli inutili caccia-bombardieri? (1 milardo all'anno per una spesa complessiva di 15 milardi per i caccia, mentre il bilancio della difesa tocca i 25 milardi annui)
- se siamo ormai nella situazione greca, perchè non si è provveduto a vendere l'intero parco-auto blu,(i cui soli costi di gestione ammontano a quasi 2 miliardi annui), magari salvando qualche spicciolo per finanziare il fondo per l'editoria che invece si vuole chiudere?
- se bisogna accettare i sacrifici, perchè non dimezzare gli stipendi dei manager pubblici e ridurre del 90% le retribuzioni per i consiglieri d'amministrazione in società pubbliche?

Ecco, perchè davanti allo spettro della miseria, tutte queste cose di semplice buon senso non sono state fatte? Non stiamo neanche parlando della sacrosanta patrimoniale ma di operazioni che avrebbero consentito ingentissimi risparmi - non meno di 10 milardi annui, facendo una stima ultra-conservativa su stipendi e tagli ultioriori al budget della difesa. Ingentissimi risparmi senza toccare, come si suol dire, le tasche degli italiani.

1 comment:

  1. Troppe domande figlie, appunto, del "buon senso" a cui aggiungerne un'altra: l'Italia è una Repubblica ossia "cosa pubblica" ebbene, ma può essere che, siano politici oppure tecnici, solo in maniera così "spregevole" sappiano gestire la "res publica"!

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