Friday 2 November 2012

Marchionne, il venditore di fumo

Ormai non passa giorno senza che Marchionne non faccia parlare di sé. E non certo in termini positivi, almeno dal mio punto di vista. Il suo comportamento anti-sindacale viene sanzionato dalla giustizia italiana, ma lui si inalbera, non si fa dare lezioni di democrazia. E ci mancherebbe, la sua idea di democrazia è quella di una fabbrica senza sindacati. Lavoro (anche se per ora soltanto a parole) in cambio di diritti (quelli tolti subito). E fuori pure la stampa ostile dalle fabbriche, che sai mai fomenti gli operai fannulloni che non si vogliono piegare al padrone. Ma tutto ciò non basta. Va bene, sono obbligato a reintegrare gli operai iscritti alla FIOM. Ed allora fuori altri 19, subito mandati a casa - in fondo non sono io che li licenzio, è tutta colpa della FIOM. Un comportamento vigliacco, poveri contro poveri, lavoratori sindacalizzati additati al pubblico ludibrio perché rubano pane e lavoro ai colleghi. Tale squallore ha addirittura indignato Passera e, incredibile!, pure Lady Fornero, che di licenziamenti facili se ne intende.Sembrerebbe roba da padrone del vapore dell'800, se solo Marchionne fosse un vero industriale. Ma no, lui ha solo la spocchia del padrone, ma senza la capacità imprenditoriale.

Ora cerca di nuovo di vendere fumo, una sorta di nuova Fabbrica Italia. In una intervista sdraiata del Corriere (non a caso sta volta non a firma Mucchetti) annuncia che resterà in Italia, anzi che investe, vuole fare concorrenza ai tedeschi. Mamma mia, addirittura. Quelli che vendono macchine migliori di quella della FIAT a metà del prezzo? Una rivoluzione copernicana. Peccato che nuovamente bisogna solo fidarsi dei suoi proclami. Dettagli non ne dà, ci mancherebbe. Anzi, si riconosce solo un errore, quello di aver annunciato Fabbrica Italia in anticipo. Quando poi le cose non sono andate come previsto (ma è tutta colpa del mercato, la recessione non l'aveva prevista) i suoi denigratori l'hanno "impiccato" sui dettagli cambiati (miliardi di investimenti cancellati, fabbriche che chiudono, cassa integrazione invece di occupazione, dettagli, ovvio).
Quindi nessun dettaglio, solo un annuncio, roba alla Berlusconi dei giorni migliori. A cui, come con Berlusconi, abboccano tutti i tonti, finti tonti o lacchè - a cominciare da quei sindacalisti prese per il naso per gli ultimi 2 anni. Ma attenzione, a legger bene l'intervista si capisce subito che Marchionne sta di nuovo bluffando. Investe (meglio, vuole investire) nell'Italia di Monti, sapendo che, probabilmente, Monti se ne sarà andato nel giro di pochi mesi. Così come i supposti investimenti Fiat.

1 comment:

  1. Investe nel senso classico del termine: mette dei soldi per incassarne un bel po' e poi scappare :)
    A me delle auto non frega molto, ma quando ha detto che vuole cancellare il marchio Lancia ci sono rimasto male, perché Lancia è prima di tutto il cognome di una persona che ha fatto la storia!
    Danx

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