Wednesday, 23 November 2011

La miseria delle nazioni

Ieri mi è capitato di leggere un articolo di Jeffrey Sachs sull'Huffington Post. Una cosa inusuale. HP è un sito che non amo, ma è soprattutto Sachs a lasciarmi perplesso. Fu il protagonista della shock therapy in Polonia e Russia (insieme a David Lipton, che guarda caso ora è l'economista IMF in carica per controllare i conti italiani...brividi).  Da qualche anno sembra essersi pentito, anche se quando lo incontrai a Oxford ormai 10 anni fa sembrava pur sempre credere che la sua impostazione di allora si fosse rivelata fallimentare per errori non propri. In buona sostanza, un neo-liberal ora un pò più moderato.
Che però se ne è uscito con una serie di statistiche interessanti, creando un nuovo tipo di Misery Index, che viene formato semplicement sommando il deficit (col segno invertito), il tasso di disoccupazione ed il deficit di partite correnti - la bilancia dei pagamenti (nuovamente a segno invertito). L'idea, semplice ma intelligente, è costruire un indice per vedere come si comportano le economie a livello macro. Il debito verso l'estero e le future generazioni ci indica quanto la nostra capacità produttiva sia inferiore al nostro livello di consumo, quindi quanto siamo poveri. E la disoccupazione indica l'incapacità della nostra economia di offrire reddito e dignità ad una parte della popolazione. Quindi, un vero indice della miseria.
I dati per i paesi occidentali li riporto qui sotto:



Budget Balance
Unemployment
CA/GDP
Misery Index





Austria
-4.6
4.4
2.6
6.4
Belgium
-4.2
8.3
1.3
11.1
Canada
-5.5
8.0
-3.1
16.6
Denmark
-2.9
7.4
5.5
4.9
Finland
-2.8
8.4
2.9
8.2
France
-7.0
9.8
-2.2
19.0
Germany
-3.3
7.1
5.6
4.8
Greece
-10.4
12.6
-10.4
33.4
Iceland
-7.8
7.5
-8.0
23.3
Ireland
-32.4
13.7
-0.7
46.8
Italy
-4.5
8.4
-3.5
16.4
Luxembourg
-1.7
4.5
7.8
-1.6
Netherlands
-5.3
4.5
7.7
2.1
Norway
10.5
3.5
12.9
-19.9
Portugal
-9.2
11.0
-9.7
29.9
Spain
-9.2
20.1
-4.5
33.8
Sweden
-0.3
8.4
6.3
2.4
Switzerland
0.5
4.2
14.7
-10.9
United Kingdom
-10.3
7.8
-2.5
20.6
United States
-10.6
9.6
-3.2
23.5

Fonte: Sachs, OECD


I risultati sono assai interessanti. L'Italia non solo è messa (di gran lunga) meglio di Grecia, Irlanda e Spagna, ma anche di Canada, Francia, UK e USA. Certo l'indice della miseria non tiene in conto il principale problema del nostro paese, il debito, ma fornisce una fotografia interessante sullo stato corrente di quello che succede in diversi paesi. Quelli che quindi, OGGI, sono più o meno virtuosi. E dunque, quelli che avrebbero bisogno di intereventi strutturali. L'Italia, apparentemente, non è necessariamente tra questi, nonostante lo svantaggiosissimo cambio euro. Ovviamente molti altri problemi andrebbero analizzati, epperò.....

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