Thursday 10 November 2011

Le nefaste profezie dei mercati

L'ultima settimana è stata drammatica. Il panico sui mercati finanziari ha sostanzialmente forzato la probabile fine del governo Berlusconi, un ottimo risultato ottenuto in maniera a dir poco discutibile. La situazione non è però migliorata e lo spread è schizzato alle stelle.
Ci sarebbe da capire il perchè. Si, certo, il debito italiano è altissimo. Vuol dire che sia insostenibile? No. Un livello simile del debito lo abbiamo avuto per una ventina d'anni, senza per questo avere nessun tipo di problema. E' cambiato qualcosa negli ultimi anni? Dal punto di vista domestico, non troppo. Continuiamo ad avere crescita debole e debito alto, come sempre. Ma l'economia del paese è tranquillamente in grado di ripagare i debiti - anche se non ci sono dubbi che il debito è una questione da risolvere una volta per tutte.
Il problema italiano nasce, soprattutto, sui mercati finanziari che agiscono in maniera irrazionale. Attaccare un paese solvibile come il nostro è una idiozia. Il problema è che questi attacchi sono il classico esempio di self-fulfilling prophecies. Come detto, l'Italia a Giugno era perfettamente solvente. Nessun investitore avrebbe perso denaro, tutti i debiti sarebbero stati ripagati. Ma il panico generato da motivi esterni (la Grecia, l'Euro in pericolo, la pessima governance di UE e BCE) ha scatenato gli animal spirits. Credendo erroneamente che l'Italia fosse in crisi, gli attacchi speculativi hanno, in effetti, generato una vera crisi. In questo senso sono profezie che si auto-avverano. La costante, ed ingiustificata, vendita di titoli italiani fa schizzare il rendimento alle stelle e quindi limita seriamente le possibilità del governo italiano di avere accesso al mercato del credito e, dunque, di ripagare i debiti in scandenza. Una assurdità contro cui sarebbe opportuno un massiccio intervento della BCE, l'unica a poter creare moneta e a contrastare un attacco speculativo che non ha ragione d'essere.

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