Wednesday, 2 May 2012

La chiamavano una volta lotta di classe

Mishel, in un paper su produttività e compensazione oraria in America, ha dei dati che illustrano bene cosa sia successo alla più grande economia capitalista

Growth of real hourly compensation for production/nonsupervisory workers and productivity, 1948–2011


Sono anni che ci sentiamo ripetere che gli aumenti salariali devono essere legati alla produttività e la liberalizzazione del mercato del lavoro dovrebbe portare proprio a questo, maggiore produttività e paghe più alte. Peccato che l'evidenza del mercato del lavoro più liberale del mondo dica qualcosa di molto diverso.
Come si vede molto bene, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino al 1973 la produttività e l'aumento della paga oraria sono andate a braccietto. In parole povere, se si produceva di più, aumentavano i salari. Cioè quello che i mercatisti chiedono. Peccato avvenisse quando la forza lavoro americana era più sindacalizzata ed il mercato meno liberale.
Con la fine di Bretton Woods, la liberalizzione del mercato dei capitali e soprattutto la deregulation reaganiana le cose sono cambiate drasticamente. Una volta che il mercato è stato lasciato a se stesso, la legge del più forte ha prevalso ed il divario tra produttività e paga è aumentanto esponenzialmente, con le buste paga sostanzialmente stagnanti (ed il dato include anche i salari dei vari CEO e finanzieri, che sono aumentate a dismisura, quindi possiamo immaginare cosa sia successo agli altri).
E dove è andata il resto della produttività? Semplicemente a remunerare il capitale che si è impossessato di tutti o quasi i guadagni, aumentando la diseguaglianza e schiacciando il monte salari. La chiamavano una volta lotta di classe.
Detto molto semplicemente, i lavoratori americani avrebbero potuto avere una remunerazione più alta ed uno stile di vita migliore, senza ricorrere a quell'indebitamento che ha poi provocato la crisi dei subprime. Invece i salari sono rimasti stagnanti anche mentre l'economia cresceva.
E' questo quello che ci chiedono di fare adesso anche in Italia?



2 comments:

  1. Un pensiero frulla nella mia testa
    lo so che è un pensiero utopico che và aldilà di ogni immaginazione
    vi chiederete quale
    semplice cambiare il modo ormai obsoleto di fare politica
    fatto solo di tante chiacchiere e pochi fatti molti si domanderanno come.

    Annullare L’ Elezioni Politiche
    ( servono solo ai mangiapane Servi delle Lobby )
    Cosi facendo risparmieremo un sacco di soldi
    snellendo i fabbisogni elencati
    come priorità In campagna elettorale da i partiti
    e accantonati per fare gli interessi delle lobby.

    Vi chiederete chi siederà in Parlamento e al Senato ?
    Governatori Regionale e Sindaci di città Capoluogo
    Colmeranno il vuoto lasciato dà i mangiapane servi delle lobby
    Nominando ognuno un rappresentante
    I primi al Senato i secondi al parlamento.
    Per discutere i programmi divulgati in campagna elettorale
    e dare priorità a quelli urgenti .
    Come recita un vecchio detto troppi Cuochi guastano la cucina
    È quello che è avvenuto in 64 anni di Repubblica .
    PS Mi sono chiesto spesso cose L’utopia
    E da ignorante quale sono questa è l’unica risposta
    Che mi è venuta in mente
    L’utopia è il bene Che non c’è
    È la scintilla che manca a L’uomo per essere simile à DIO. VITTORIO

    ReplyDelete
  2. GLI spocchiosi Manager ITALIANI di oggi
    dovrebbero prendere esempio dai vecchi imprenditori
    della piccola e media Industria (Padri del Boom Economico)
    i più si sono LAUREATI (facendo la gavetta )
    Iniziando dal basso sono arrivati hai vertici ricchi di esperienza (e di umanità) vera LAUREA indispensabile ad un MANAGER.

    Nel primo dopo guerra ricordo che in vari settori compreso il settore ARTIGIANO
    si lavorava circa dieci mesi l’anno allora la cassa integrazione non esisteva
    nei due mesi di stasi si lavorava al rinnovo del campionario per conquistare nuove fette di mercato il tutto a spese del titolare.

    La cassa integrazione è nata dopo il boom economico
    (Figlia dei nuovi manager i più laureati alla bocconi)
    per difendere ( solo ) le grandi Industrie e i loro capitali.

    Dando vita ad un nuovo mercato da sfruttare ( L’ITALIA )
    Premiando l’egoismo e gli incapaci ci hanno riportato al punto di partenza. VITTORIO
    PS
    SIAMO UN PAESE di NAVIGANTI ALLA DERIVA
    In cerca di un faro che non c’è
    Sballottati come fuscelli nella tempesta
    Mediatica .
    Le voci delle sirene offuscano le menti dei marinai
    Portando la nave senza nocchiere verso gli scogli.
    dovremmo metterci i tappi nelle orecchie
    e andare avanti come i marinai di Ulisse
    alla ricerca del nuovo da plasmare.
    solo cosi possiamo sperare che l’odissea abbia fine.

    ReplyDelete