Friday, 23 March 2012

E a Londra si tagliano le tasse....per i ricchi

Il governo di coalizione continua la sua guerra ideologica. Le tre finanziarie firmate per ora da George Osborne dimostrano solamente incompetenza e furore ideologico, un mix letale per l'economia brittanica.  Fin da subito dopo le elezioni si è smantellato passo dopo passo il settore pubblico con tagli indiscriminati, scommettendo che i licenziamenti tra gli statali sarebbero stati controbilanciati da assunzioni nel settore privato.
Naturalmente non è successo.
Intanto si è cercato di aggredire con forza deficit e debito, con aumenti di tasse soprattutto per le fascie più deboli - basta ricordarsi che le tasse universitarie son state triplicate l'anno scorso - e tagli per i servizi sociali, i benefit per le famiglie più povere (18 miliardi all'anno) e addirittura i cosiddetti child benefits.
Quest'anno c'è stata l'ennesima escalation. Un taglio sostanziale per la corporate tax, la tassa sulle imprese, accompagnata da una scandalosa riduzione delle tasse per i più ricchi, la famosa 50p tax (50 pence di tasse su ogni pound guadagnato) che diventerà ora 45p tax. Il risultato. Per i ricconi che guadagnano oltre 1 milione di sterline l'anno, un risparmio di oltre 40 mila sterline (nette) all'anno, il doppio dello stipendio di un normale lavoratore.
Un'idiozia. Se meno tasse per l'industria può essere utile per incentivare gli investimenti, la diminuzione delle tasse sul reddito è un regalo bello e buono per chi non ne ha bisogno.Viene giustificato come stimolo fiscale per rilanciare l'economia, ma sarebbe stato più giusto e soprattutto più utile aumentare il potere di consumo delle fascie più povere e non di chi ha già troppo per aumentare i propri consumi. Mentre intanto si taglia il fondo pensione per i pensionandi.
Più che di neo-liberal economics si tratta di voodoo economics.

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