Thursday, 1 March 2012

I soldi gettati per la TAV

Gli scontri in val di Susa han riportato in primo piano il problema dell'alta velocità tra Torino e Lione, vexata quaestio ormai da oltre un decennio.
Come sempre in questi anni ci si è concentrati molto sugli scontri, sulle resistenze alla modernità, sul cosiddetto NIMBY, ma raramente si è entrato nel merito della questione.
Anzi, lo si è proprio accuratamente evitato. In tutte le trasmissioni TV ed interviste, i politici di (quasi) tutti gli schieramenti si limitano a dire che lo Stato ha deciso e quindi si deve fare. Ancor di più, ha deciso l'Europa, e quindi come si fa a dire di no? Ed in fondo, in Francia non ci sono proteste, perchè dovremmo avere dei problemi noi?
Sono giustificazioni un pò ridicole. Nessun dubbio che l'interesse generale prevalga sul particolare e che lo Stato abbia degli obblighi, ma questo dovrebbe valere per le decisioni razionali e non per le idiozie tipo TAV. Intanto andrebbe detto che in Francia la parola finale spetta alla comunità locali che non vengono prese a mazzate ma semmai convinte.
Ma il nocciolo del problema è un altro. La TAV è inutile. Che sia stata decisa e votata non vuol dire automaticamente che sia una cosa utile. Una linea ferroviaria già esiste ed è clamorosamente sotto-utilizzata, circa 1/6 della sua capacità. E le cose stan solo peggiorando, da 8 milioni di tonnelate nel 2000 a poco più di 2 nel 2009.
Inoltre dovrebbe essere ben chiaro un fatto, ignoto alla maggioranza degli italiani. Il treno in questione sarebbe solo per il trasporto merci, e non per quello delle persone che ha un volume fondamentalmente insignificante e non è comunque previsto su quella tratta.
Ora la domanda sorge spontanea: che senso ha un investimento da 25 miliardi di Euro per risparmiare 15 min di viaggio tra Torino e Lione per delle merci. I vantaggi sono, come evidente anche ad un profano, risibili. I costi, esagerati. L'ambiente ne risentirà brutalmente ed il danno non è certo giustificabile con la balla di spostare su rotaia il traffico su gomma: si può già fare ora, con la linea esistente.
Ancora peggio ci pare questo progetto in tempi di crisi economica. Non a caso ora si parla di TAV low cost, che dimezzerebbe l'esborso in denaro. Ma rimane lo stesso una montagna di soldi. Il governo ha rinunciato alle Olimpiadi romane (che avrebbero avuto ben altro impatto sulle infrastrutture romane, tanto per dire) perchè non se la sente di impiegare risorse pubbliche in un momento in cui queste sono scarse. E perchè invece se la sente di buttarle per la TAV?
Anche tutti i bei discorsi che i benpensanti han fatto per le Olimpiadi potrebbero essere ri-applicati al progetto in questione: in Italia non si possono fare stime attendibili, i costi son sempre superiori, gli oneri eccessivi, le inefficienze all'ordine del giorno. Per non parlare di possibili infiltrazioni mafiose. Eppure nessuno sembra prendere in considerazione questi problemi che invece son stati vastamente pubblicizzati dai giornali governativi (cioè ormai tutti) per giustificare la rinuncia alla candidatura olimpica.
In realtà, è lapalissiano a chiunque abbia anche solamente un briciolo di informazione corretta che la TAV è senza senso, uno spreco di soldi pubblici ancora più offensivo in questo momento di tagli. Ma l'establishment trasversale della seconda Repubblica ha deciso di farne un esempio politico per riaffermare il suo potere. Se tutti i maggiori partiti sono a favore, non potrà essere un popolo a bloccarli. Se gli interessi economici del grande capitale (quello che finanzia Repubblica e Corriere, tanto per dire) sono in discussione, allora devono prevalere perchè il profitto è il confine davanti a cui si ferma la volontà popolare e la difesa dell'ambiente. Sotto il falso mito del progresso si sta in realtà combattendo una battaglia ideologica. Non lasciamogliela vincere.

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